Quale può essere il legame fra intestino ed articolazioni?
Fino a pochi anni fa il legame era sconosciuto ma sempre più studi, esperimenti e lavori analizzano ed accertano questo binomio.
Il microbiota intestinale rappresenta la flora composta da batteri, miceti e virus. Rappresenta non solo il fulcro dell’apparato digerente ma anche del sistema immunitario e più in generale mantiene in equilibrio gran parte dei meccanismi che avvengono nel nostro organismo.
Attualmente gran parte della composizione e delle funzioni di questo “organo” risultano ancora sconosciute e destano grande interesse in medici e scienziati di tutto il mondo.
Fino a pochi anni fa, e tuttora i medici di vecchia generazione, osservavano come nel 20-30% (ed in costante aumento) dei pazienti affetti da malattie reumatiche comparissero disbiosi intestinali e malattie autoimmuni gastrointestinali.
Si è passati poi ad osservare la problematica da un altro punto di vista.
Nel 20-30% dei pazienti con disbiosi del microbiota o alterata permeabilità intestinale compaiono malattie reumatiche!
In realtà ci troviamo di fronte a un cerchio!
Le due classi di patologie hanno un’eziologia in comune. Infatti, sia nelle malattie gastrointestinali che nelle infiammazioni articolari, la risposta infiammatoria è causata da molecole, le citochine. Queste sono responsabili tanto dei danni alle articolazioni quanto dei danni alla mucosa intestinale.
Alla base di coesistenza di malattie articolari ed intestinali c’è sempre un’alterazione della permeabilità intestinale. Parafrasando l’immagine possiamo dire che in caso di infiammazione articolare e barriera intestinale danneggiata, alcuni agenti patogeni possono migrare dalle articolazioni infette all’intestino causando gravi disbiosi.
Viceversa, in caso di intestino alterato e membrana permeabile danneggiata, alcuni agenti patogeni, o microrganismi fisiologici nell’intestino, possono arrivare ad insediarsi nelle articolazioni causando un’infiammazione.
Sfortunatamente i casi di alterata permeabilità intestinale sono in continuo e rapido aumento soprattutto a causa di fattori sociali (scarsa educazione alimentare e scarsa qualità del cibo) e ambientali (ad es. pesticidi e metalli pesanti).
Queste che erano semplici supposizioni sono oggi tesi supportate da esperimenti e lavori.
Come intervenire?
La vecchia scuola ha provato a trattare le infiammazioni con FANS ed altri farmaci i quali oltre che apportare un semplice effetto tampone sul sintomo, senza risolvere il problema, provocavano o aumentavano i danni alle pareti intestinali.
I farmaci inibitori della pompa protonica, le famose “protezioni per lo stomaco” e gli “antiacidi” hanno protetto lo stomaco danneggiando l’intestino. L’ambiente basico creato nello stomaco permette il transito verso l’intestino di sostanze e batteri normalmente disgregati dagli acidi gastrici.
Steroidi, pillole anticoncezionali e farmaci chemioterapici favoriscono la proliferazione fungina ed aumentano la permeabilità danneggiando le pareti dell’intestino.
Un reumatologo moderno non può ignorare il ruolo del microbiota ed insieme al gastroenterologo dovrebbe spesso lasciar spazio all’intervento di un nutrizionista.
Per ristabilire l’equilibrio ed il benessere di un intestino in grave disbiosi (con ripercussioni sull’intero organismo) esistono due strade da percorrere:
- l’intervento medico: trapianto di feci (intervento chirurgico sempre più accettato ma da utilizzare in casi eccezionali)
- una terapia biologica personalizzata (alimentazione adeguata alla patologia con integrazione di prebiotici e probiotici).
Un adeguato piano alimentare può essere così strutturato (necessita sempre di personalizzazione in base all’organismo ed alla patologia!):
Permeabilità intestinale e microbiota possono rappresentare la scintilla scatenante diverse patologie autoimmuni. Le malattie autoimmuni, a loro volta hanno gravi ripercussioni sull’intestino.
Spesso i farmaci creano sollievo dai sintomi aggravando le cause.
Un’alimentazione mirata agisce sulle cause creando sollievo dai sintomi con risultati apprezzabili in pochi giorni.
Nn ho capito a che bisogna rivolgersi x capire di che si soffre io ho sempre mal di pancia ma anche mal di schiena
Ciao Angela, innanzitutto un parere medico può esser sempre utile per escludere patologie più o meno gravi.
Per quanto riguarda l’approccio alimentare occorre affidarsi ad un nutrizionista di fiducia e che abbia competenze riguardo quest’argomento. Lui saprà suggerire se è il caso di effettuare un test o iniziare direttamente con uno specifico piano alimentare.
In caso di dubbi resto a disposizione.
Buona giornata
Buonasera ,io ho una colite ulcerosa cronica ormai sono circa 20 anni . Negli ultimi anni soffro perennemente di dolori a schiena coscia e ginocchio il tutto è collegato all intestino grazie.
Salve Rosaria, la brutta notizia è che la colite ulcerosa, come molte altre malattie intestinali croniche, è strettamente legata ai processi infiammatori articolari come conseguenza delle disbiosi intestinali.
La notizia positiva è che, malgrado si siano accumulati 20 anni di danni e infiammazione, è possibile intervenire in maniera mirata ed ottenere notevoli progressi!
Buongiorno
35 anni di spondiloartrite anchilosante, di cui più di 20 sotto terapia medica (fans- cortisone- gastro protettori- oppiacei- biologici- etc….) colonscopie negative al morbo di Crohn.
ho tolto il glutine e i latticini ( 90%) non sono draconiana,
sono in provincia di milano
avrebbe il nome di uno specialista da fornirmi? a chi posso rivolgermi per curare il mio intestino?
la ringrazio per il suo tempo